Quando si paga l’imposta di bollo sui buoni e libretti postali

Non è mai piacevole pagare le tasse anche se è un dovere fondamentale che ogni cittadino deve rispettare per permettere allo Stato di funzionare. E’ innegabile però che in alcuni casi questo dovere risulti più spiacevole che in altri. Pagare l’imposta di bollo sui buoni postali e sui libretti, quindi sui nostri risparmi che sono frutto di redditi tassati, sicuramente è uno di questi. Ma come e quando si paga l’imposta di bollo buoni postali e sui libretti postali? Possiamo pagare di meno? Vediamolo insieme in questo articolo di approfondimento realizzato dalla nostra redazione di avvocati, fiscalisti ed esperti del settore.

Analizziamo adesso prima quando e come si paga l’imposta di bollo sui libretti postali e poi quando e come si paga l’imposta di bollo buoni postali. Faremo anche un focus sull’imposta di bollo sui libretti ed i buoni fruttiferi postali dedicati ai minorenni comprati in ufficio postale.

Un ambito giuridico fiscale complesso da analizzare

Non è stato facile per la nostra redazione di esperti mettere insieme tutte le informazioni necessarie per poi essere corretti e chiari nella spiegazione. Le fonti principali che abbiamo utilizzato sono il sito di Cassa depositi e Prestiti (CDP) emittente del prodotto, il sito di Poste italiane distributore in esclusiva dei buoni e libretti postali, la modifica del decreto 6 ottobre 2004 del 5 ottobre 2020, la manovra del dicembre 2011 del MEF e la giurisprudenza con i suoi orientamenti più recenti. Nei link sopra riportati potete trovare il collegamento diretto a queste fonti ufficiali per controllare personalmente le nostre deduzioni.

imposta di bollo buoni postali e sui libretti
Quando si paga l’imposta di bollo sui buoni e libretti postali, elaborazione su immagine di StellrWeb

Su cosa si paga l’imposta di bollo sui libretti postali?

L’imposta di bollo sui libretti fruttiferi postali si applica sulla giacenza media complessiva calcolata come media dei saldi giornalieri del periodo in cui il libretto risulta aperto. Può sembrare complicato da leggere e comprendere ma semplificando possiamo dire che l’imposta si paga sui soldi liquidi che abbiamo in media sul libretto durante l’anno.

L’imposta si paga solo se la giacenza media complessiva è superiore ai 5.000 euro. Il costo dell’imposta è di 34,20 euro se l’intestatario è una persona fisica altrimenti l’imposta è di 100 euro, in questo caso a prescindere dal valore della giacenza media. Le persone giuridiche pagano 100 euro anche se hanno depositato milioni di euro. Questo avviene perché ci sono altri tipi di tassazione su queste aziende.

Dobbiamo quindi fare molta attenzione al saldo liquido sul libretto che deve salire oltre i 5.000 euro solo per brevi periodi se non vogliamo pagare l’imposta. Se facciamo un po’ di attenzione possiamo modificare la quantità di soldi sul libretto nel corso dell’anno per tenere il nostro saldo medio dell’anno sotto i 5.000 euro. Ricordate che gli interessi che maturano sul libretto a fine anno vanno ad aumentare la giacenza media successiva se non vengono ritirati.

Facendo qualche esempio semplificando il calcolo in mesi, se il mio libretto postale è stato aperto per tutto l’anno e per i primi 6 mesi ha avuto in media un saldo di 5.001 euro e per i restanti 6 mesi un saldo di 4.500 euro, la mia giacenza media mensile sarà inferiore ai 5.000 euro e quindi non dovrò pagare l’imposta (5.001*6 + 4.500*6 = 57.006 / 12 = 4.751 euro di giacenza media mensile). Questo se ho solo 1 libretto ma questo dettaglio lo vedremo dopo.

Come si calcola l’imposta di bollo sui buoni fruttiferi postali?

Quando la giacenza media complessiva è superiore ai 5.000 euro, l’imposta di 34,20 euro è dovuta per ogni libretto. Per calcolare la giacenza media bisogna sommare la giacenza media di tutti i libretti con la stessa intestazione. Quindi se apriamo 10 libretti a nostro nome e su ognuno depositiamo 501 euro, la giacenza media finale si farà sommando la giacenza di tutti i libretti e quindi sarà di 5.010 euro, indipendentemente dal singolo saldo o giacenza media. Quindi nel nostro esempio pagheremo 342 euro, 34,2 euro per ognuno dei 10 libretti.

L’imposta è proporzionale al periodo annuale di apertura del libretto con un minimo di 1 euro. Quindi se aprite e chiudete un libretto postale per solo 1 giorno e la vostra giacenza media è superiore ai 5.000 euro, dovrete pagare 1 euro di imposta di bollo al momento della chiusura.

Quando si paga l’imposta di bollo sui buoni postali e libretti postali?

L’imposta di bollo viene calcolata ed applicata il 31 dicembre di ogni anno o al momento di chiusura del rapporto. In quest’ultimo caso l’imposta viene proporzionate al numero di giorni in cui il libretto è rimasto aperto dall’inizio dell’anno. Ricordiamo che l’imposta non è dovuta se la giacenza media complessiva è inferiore o uguale a Euro 5.000

Come abbiamo detto sopra in caso di estinzione del libretto fruttifero postale durante l’anno, l’imposta dovuta è applicata alla data di chiusura del libretto ed è proporzionale ai giorni di apertura dell’anno di chiusura. Per quanto riguarda l’offerta supersmart il calcolo è un po’ più complesso e lo trovate in questo nostro articolo di approfondimento

I libretti fruttiferi postali per i minori di età pagano l’imposta di bollo?

L’imposta di bollo, purtroppo aggiungiamo noi, si applica anche ai libretti postali dedicati ai minori di età. E’ sempre una brutta esperienza per un ragazzo che finalmente dopo tanti anni può usare i propri risparmi trovare una somma più bassa di quella sperata perché deve pagare un’imposta annuale. purtroppo già dalla culla si pagano le imposte.

Dato che questi libretti restano aperti per molti anni, fruttano interessi ed in genere sono poco movimentati, è molto probabile che nel corso dell’anno superino i 5.000 euro di saldo medio. Controllate periodicamente e nel caso riducete adeguatamente il saldo del libretto con i metodi che vi spieghiamo sotto.

Come si applica in caso di buoni fruttiferi postali per minori?

Anche sui buoni si calcola un’altra imposta di bollo anche per i minori. Il 31 dicembre di ogni anno viene calcolato il valore totale del patrimonio in buoni fruttiferi postali. Se tale valore risulta superiore a 5.000 Euro l’imposta viene calcolata, per ciascun anno, sul valore nominale di ciascun buono non ancora incassato e viene accantonata. L’imposta minima da pagare è di 1 euro.

Quando si applica in caso di buoni fruttiferi postali per minori?

L’imposta di bollo si paga quando si rimborsano i buoni fruttiferi postali. Se al 31 dicembre il valore di rimborso del patrimonio in buoni risulta inferiore a 5.000 euro, l’imposta per quell’anno non si paga. Se i buoni sono intestati a soggetti che non sono persone fisiche è prevista un’imposta massima pari a 14.000 euro a partire dal 2014. Per il 2013 il massimo è di 4.500 euro.

Come non pagare l’imposta di bollo sui buoni fruttiferi postali?

L’unico modo per non pagare l’imposta di bollo sui libretti postali è tenere il saldo medio sempre sotto o al massimo uguale ai 5.000 euro. Nel caso in cui le nostre disponibilità siano superiori bisogna diminuire il saldo medio del libretto spostando dei soldi da qualche altra parte. Una alternativa può essere spostare i soldi sui buoni fruttiferi postali. In quest’ultimo caso diminuiremo il saldo sul libretto. Ricordate però che aumenteremo anche il valore complessivo dei nostri buoni che pagheranno lo 0,2% di imposta di bollo se questo valore supererà i 5.000 euro. Nelle nostre conclusioni troverete maggiori dettagli.

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Quali sono le caratteristiche dell’imposta di bollo buoni postali comprati prima del 2009?

L’imposta di bollo buoni postali viene applicata a partire dal 2012, con le seguenti aliquote per i diversi anni:

  • 0,1% (nei decreti troverete 0,01 per mille ma vuol dire la stessa cosa) solo per il 2012 con un minimo di 34,20 euro e un massimo di 1.200 euro;
  • 0,15% (nei decreti troverete 0,015 per mille ma vuol dire la stessa cosa) solo per il 2013 con un minimo di 34,20 euro;
  • 0,2% (nei decreti troverete 0,02 per mille ma vuol dire la stessa cosa) dal 2014 in poi per ogni anno successivo.

Quindi se avete un buono postale acquistato prima del 2012 l’imposta di bollo buoni postali si applica per ogni anno di possesso a partire dal 1° gennaio 2012.

I buoni postali emessi prima del 1° gennaio 2009 non vengono cumulati con altri prodotti finanziari eventualmente detenuti. Il loro valore non deve essere considerato ai fini della verifica complessiva del limite di esenzione dei 5.000 Euro.

Come si applica

L’imposta di bollo buoni postali è proporzionale e si applica al valore nominale del singolo buoni fruttifero postale per ogni 31 dicembre in cui il BFP è in vita a partire dal 2012. L’imposta di bollo buoni postali è dovuta nella misura minima di 2 euro per singolo buono.

Quando si applica

L’imposta di bollo buoni postali è calcolata e pagata al momento del rimborso, del pagamento del buono fruttifero postale.

Quali sono le caratteristiche dell’imposta di bollo buoni postali comprati dopo il 2009?

L’imposta di bollo buoni postali è sempre calcolata sul valore nominale di tutti i buoni con la stessa intestazione, solo se il loro valore di rimborso, tolti gli oneri fiscali, supera complessivamente i 5.000 euro. Quindi è inutile, ai fini del calcolo dell’imposta, comprare diversi buoni ognuno con valore inferiore ai 5.000 euro, saranno tutti sommati per calcolare se il loro valore è superiore od inferiore alla soglia.

Ricordate che gli interessi maturati aumentano il valore dei buoni postali ai fini del calcolo della soglia dei 5.000 euro ma non entrano nel calcolo dell’imposta dovuta.

Come pagare meno imposta di bollo sui libretti postali

Comprando dei buoni postali possiamo ridurre la giacenza media del libretto per farlo scendere sotto i 5.000 euro. Dobbiamo però sempre fare attenzione al valore complessivo del nostro patrimonio di buoni postali. Fino a 17.000 euro è conveniente spostare la liquidità superiore ai 5.000 euro dal libretto in buoni postali perché l’imposta di bollo che risparmiamo sul libretto (34,20 euro) sarebbe più alta di quella che invece paghiamo per il buono (circa 34 euro).

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Conclusioni

Abbiamo visto insieme quando si paga l’imposta di bollo sui buoni e libretti postali. Abbiamo capito anche che l’imposta di bollo buoni postali si paga diversamente per i libretti postali e per i buoni postali. Per entrambi abbiamo una soglia di esenzione di 5.000 euro che ci aiuta a regolarci meglio su come movimentare i nostri investimenti.

C’è anche un altro fattore molto importante da tenere in considerazione quando parliamo dell’imposta di bollo buoni postali. Se l’imposta di bollo da pagare è superiore agli interessi maturati dai buoni questa somma non viene pagata dal consumatore ma da Poste italiane o Cassa depositi e Prestiti. Questo per evitare che vi sia restituito un capitale più basso di quello che avete investito inizialmente. Questo è un caso unico nel panorama dei prodotti finanziari ed in un periodo interessi dei buoni molto vicini allo zero è certamente una buona opportunità per il risparmiatore.

Concludendo possiamo dire che le imposte, anche quelle sui risparmi, bisogna sempre pagarle. Però sapere chiaramente ed in anticipo quanto si pagherà e perché si pagherà, ci aiuta a pagarle con migliore consapevolezza ed attenzione. E forse ci aiuta anche a non pagarne troppe.

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